Le ciapelette in genovese sono le caramelle!
Ma anche antiche acconciature formate da ciocchette di capelli inanellate a mano e rinvoltate in un pezzetto di carta, le quali poi si stringevano fra le schiacce. Oggi non si usano
più...
"Axillo" è una parola genovesissima, difficilmente traducibile in italiano. indica uno stato di eccitazione, di agitazione gioiosa. Deriva dal latino classico *ASILLUS che è una variante del
classico ASILUS che vuol dire "tafano". In pratica, per il genovese si è passati da un'accezione negativa a una positiva, trasformando lo stato di irrequietudine febbricitante provocata dalla
puntura del tafano in una allegria un po' eccessiva ma tutto sommato gradevole per chi ne è coinvolto.
La parola di
oggi è "BEZÛGO" la usate spesso?
In liguria
sono chiamati Bezughi gli occhialoni, alcuni pesci della famiglia dei Pagari, la caratteristica di questi pesci è quella di abboccare con grande facilità, per questo Bezugo si usa dire alle
persone un po' sciocche.
La genovesissima parola della settimana è “maniman" quanti di voi la usano? per alcuni è davvero un intercalare quotidiano! Il significato iniziale della parola era "mano a mano" ( gradualmente ); la parola è stata poi ripresa nella forma più popolare per indicare “va a finire che“ e a volte viene inserita nelle frasi in forma ironica. «Maniman ti stanchi!», ad esempio, è la classica esclamazione rivolta a una persona che non ha voglia di lavorare.“
La parola
della settimana, che ci fa anche un po' sorridere è :
Ràtto
penûgo: Il corrispondente genovese di pipistrello (pronuncia rattu pe”ny:gu). la parola è composta dall’unione di ràtto (topo) e penûgo (pennuto)- topo volante - topo con le
ali.
Pipistrelli
al mondo ce ne sono tanti! ma Ràtti Penùghi sulu a Zena!